Siete a New York e volete organizzare una gita nei proverbiali “dintorni” americani?
Vi racconto qui la nostra avventura in pullman alla volta delle Cascate del Niagara, per darvi ispirazioni su cosa fare (o non fare) se decidete di esplorare le zone limitrofe alla Grande Mela.
Come arrivare da New York alle Cascate del Niagara in pullman
-12 Marzo 2019-
Ci imbarchiamo nel nostro folle viaggio in pullman la sera dell’ottavo giorno di vacanza, armati di inquietanti passamontagna neri comprati provvidenzialmente di fronte al Guggenheim, sotto allo sguardo perplesso del proprietario della bancarella e dei passanti. Quei cittadini, giustamente preoccupati, non potevano sapere che, nella nostra ingenuità, non avevamo calcolato che le Cascate del Niagara, a Marzo, sono quasi completamente congelate e le temperature non sono per niente clementi. Possedendo noi solo una giacca invernale ed un paio di guanti, abbiamo pensato bene che un comodo passamontagna delle bancarelle potesse proteggerci dalle rigide temperature che avremmo incontrato.
Dopo questa claudicante partenza, le nove ore di viaggio notturno in pullman, a bordo di uno dei meravigliosi mezzi della Greyhound, ci portano quasi all’ibernazione, a causa dell’aria condizionata, impossibilmente più fredda delle temperature esterne.
Rimaniamo colpiti però dalla sensazione di sicurezza che ci trasmettono gli autisti, i quali si danno il cambio ogni due/tre ore di guida circa, evitandoci così l’ansia di colpi di sonno o altre sviste date dalle poche ore di riposo (che di norma vengono concesse a chi guida pullman, specialmente in Europa). Ad ogni cambio di autista, il nuovo conducente si presenta al microfono ed elenca perentoriamente le regole del pullman, alle quali nessuno oserebbe disubbidire. Insomma, nonostante le ore di viaggio e l’aria condizionata, la Greyhound non si smentisce e garantisce un servizio di tutto rispetto.
Il viaggio in pullman ci concede anche un’altra grande emozione: attraversare il confine con il Canada e la dogana, ottenendo così anche il timbro canadese sul passaporto (per chi come me ama collezionarli). I controlli sono piuttosto blandi ma ugualmente emozionanti per le nostre menti stanche e influenzate da miliardi di film hollywoodiani su caramboleschi attraversamenti di frontiere.
Cosa fare alle Cascate del Niagara
Alle 8:30 del mattino arriviamo finalmente a Niagara Falls, Ontario. La stazione dei pullman si trova però, purtroppo, piuttosto distante dal punto di osservazione delle cascate, sperduta nel nulla senza un apparente motivo. Siamo quindi costretti a prendere un taxi, troppo stanchi per pensare di farla a piedi.
Arriviamo finalmente alla nostra meta, ovviamente avvolta dalla nebbia mattutina e semi congelata. Cerchiamo un posto dove fare colazione all’interno dell’enorme centro turistico, che però è ancora chiuso e completamente desolato. Dopo un primo momento di risate isteriche e sguardi perplessi, finalmente il centro sembra animarsi, i negozi aprono e le persone, venute da non si sa bene dove, cominciano a materializzarsi numerose nei bar e intorno alla cascata principale, la Horseshoe.
La colazione ci rifocilla e ci dirigiamo carichi verso l’unica attrazione disponibile in questo periodo, il Journey Behind the Falls, un percorso di tunnel che corrono dietro alla cascata e permettono di osservarla da vicino in tutta la sua potenza.
Esistono, nella stagione estiva, molte altre bellissime attività da fare, tutte prenotabili dal sito del Niagara Parks. Tuttavia, trovo che valga la pena venire fino a qui anche in inverno, perchè vedere una cascata di questa portata quasi completamente congelata è uno spettacolo che non troverete facilmente da altre parti, specialmente in Europa (dove però, se siete appassionati di cascate, non potete farvi sfuggire quelle islandesi, che tengono tranquillamente testa alle cugine canadesi).
Dopo una serie di fotografie, puntualmente contro luce, con sfondo di ghiaccio e cielo grigio, usciamo all’aperto per osservarle dall’alto, punto di osservazione che personalmente ho preferito.
Una foto di rito con gli ormai iconici passamontagna non può mancarci, sperando di non essere arrestati nel frattempo da qualche zelante poliziotto.
Come attraversare il Rainbow Bridge alle Cascate del Niagara
Il freddo ormai ci attanaglia, ovviamente minimamente intaccato dalle nostre scarse risorse vestiarie, rientriamo quindi nel centro turistico, incredibilmente fatiscente nonostante ci si trovi in uno dei posti più turistici di questa zona.
Al pomeriggio, finalmente il sole decide di graziare la nostra giornata non particolarmente propizia. Decidiamo quindi di attraversare a piedi il Rainbow Bridge, il ponte che attraversa il fiume Niagara per arrivare al lato statunitense delle cascate e che offre un’ulteriore vista sulle altre due cascate più “piccole” (le cascate del Niagara sono infatti tre, di cui la più famosa ed imponente è la Horseshoe Falls).
Tuttavia, la nostra fortuna non si smentisce nemmeno in questo caso: l’attraversata del ponte è resa quasi impossibile da severi controlli di documenti e altre scartoffie, con l’aggiunta del pagamento di un pedaggio (se volete attraversare il ponte, assicuratevi di avere tutti i documenti in ordine – qui più informazioni sui documenti).
Cosa vedere nella città di Niagara Falls
Ci rifiutiamo di sottostare alle regole statunitensi e decidiamo coraggiosamente di tornare verso la stazione dei pullman passando attraverso la cittadina di Niagara Falls, completamente ignari di ciò che ci saremmo trovati davanti.
Niagara Falls, Ontario è infatti chiamata anche la Las Vegas canadese, in quanto consiste prevalentemente di un’accozzaglia di casinò, attrazioni turistiche, improbabili costruzioni che sembrano uscite da un cartone dei Looney Tunes, strane giostre e luna park, e ancora più strani e plasticosi negozi di dolciumi e altro cibo spazzatura. E’ insomma la mecca del trash, assurdamente costruita accanto ad una tra le più belle meraviglie naturali al mondo. L’esperienza è straniante, anche se ci offre una serie di spunti di riflessione sulla cultura americana e sul consumismo, sui quali dissertiamo allegramente per tutti i 45 minuti abbondanti di camminata fino alla sperduta stazione dei pullman.
Dopo il caotico centro, la periferia della città, che attraversiamo per raggiungere la stazione, ci appare insolitamente molto più bella, con una serie di casette colorate carinissime, pacifici giardini immersi nella natura e un silenzio riposante.
Arriviamo all’orribile stazione degli autobus stremati, occupando alcuni dei pochissimi posti a sedere in attesa del nostro pullman delle 17.
Come rientrare dalle Cascate del Niagara a New York in pullman
Il viaggio di ritorno ci consente di osservare un pò di panorama, mentre cerchiamo invano di riposare. Arriviamo alle 4 del mattino a New York e siamo subito colpiti dal fatto che nulla sembra essere cambiato rispetto a qualsiasi ora di punta giornaliera: c’è sempre un sacco di gente, cartelloni luminosi ovunque, banchetti degli hot dog e persone che arrivano e partono in pullman come fosse la cosa più normale del mondo. Abbiamo finalmente la conferma che New York non dorme davvero mai.
Torniamo a casa in una ventina di minuti (qui la stazione degli autobus è giustamente in centro città, vicino alla Broadway), una sensazione di sicurezza ci accompagna nel vedere che non siamo isolati in una città potenzialmente pericolosa, ma ci troviamo invece in una zona viva e controllatissima, con poliziotti letteralmente ovunque. Certamente, si tratta di Manhattan e, probabilmente, altri quartieri meno centrali non godono della stessa sicurezza e dello stesso livello di controllo. Tenete quindi in conto questo fattore se pianificate spostamenti notturni, per evitare di ritrovarvi in situazioni potenzialmente spiacevoli!
Sveniamo a letto quasi alle 5, estremamente soddisfatti del nostro giro in Canada e di tutte le cose viste durante il giorno, delle disavventure e persino delle improbabili trashate che circondano le stupende cascate del Niagara!
Un itinerario di 10 giorni a New York
– Giorno 1: Midtwon Manhattan (Top of the Rock, Times Square, MOMA, Radio City Music Hall, New York Public Library, Empire State Building)
– Giorno 2: Central Park e musei (Met, Natural History Museum, Guggenheim), Lincoln Center e passeggiata lungo la Broadway, , spettacolo a Broadway
– Giorno 3: Liberty Island (Statua della Libertà), Ellis Island (Museo dell’immigrazione), Ground Zero (Museo e Memorial del 11 Settembre, One World Trade Center, Oculus)
– Giorno 4: visita ad Harlem e partecipazione ad una messa gospel
– Giorno 5: giro a piedi di parte di Downtown Manhattan (Chinatown, Little Italy, Soho, Greenwich, Wahington Square Park, Chelsea Market, High Line)
– Giorno 6: Tour dei graffiti a Brooklyn e, se bella stagione, serata al parco divertimenti di Coney Island
– Giorno 7: ponte di Brooklyn, visita e degustazione al birrificio della “Brooklyn” e giro a piedi della zona
– Giorno 8: Cascate del Niagara
– Giorno 9: shopping e relax
– Giorno 10: colazione da Tiffany e rientro in Italia
Per scoprire di più su New York, leggi i miei altri post!