L’artigianato in Uzbekistan

Tavolo di un pittore a Bukhara, in Uzbekistan

In Uzbekistan si sono conservate antiche tecniche artigianali che vengono tuttora utilizzate e tramandate di generazione in generazione. Passeggiando per i mercati potrete ammirare i lavori di moltissimi artigiani locali e potrete anche acquistarli a prezzi per noi davvero irrisori. 

Non solo, spesso è possibile visitare i laboratori dove vengono create queste opere d’arte, situati sul retro dei negozi o lungo le strade tra un villaggio e l’altro. Le visite da parte di turisti e curiosi sono del tutto normali e ben accette e le tecniche utilizzate vengono illustrate passo per passo, in alcuni casi permettendo agli ospiti di provarne alcune. 

L’artigianato è quindi una parte importantissima del patrimonio culturale uzbeko e una delle cose più caratteristiche – tra le tante – che potrete vedere in questo paese. 

Vi racconto qui 5 tecniche artigianali uzbeke che ho incrociato sulla mia strada, cercando di non fare troppi strafalcioni nel tentativo di spiegarvele! Buona lettura!

1. Gli incisori

Un artigiano incisore lavora per strada in Uzbekistan

Una delle prime tecniche artigianali che ho incontrato tra i banchi del mercato è l’incisione su rame e altri metalli, spesso applicata su splendidi piatti decorativi, ma anche su piccoli oggetti di uso quotidiano. 

Solitamente, l’artigiano ha un piccolo scalpellino che utilizza per creare disegni arzigogolati su dei larghi piatti, che ruota mano a mano che incide parti della decorazione.

Altri oggetti che vengono incisi sono normalmente posate e, insospettabilmente, forbici di ogni forma e dimensione, spesso appese una accanto all’altra sulle pareti o sui banconi del mercato, diventando loro stesse enormi decorazioni dorate e argentate.  

E’ facilissimo incrociare incisori praticamente ovunque andiate, soprattutto nei mercati ma anche per la strada, ma il luogo in cui è più facile vederli è sicuramente Bukhara, dove molte delle tecniche artigianali uzbeke vengono tuttora preservate e mostrate a chi passeggia per il suo bellissimo centro storico. 

Piatti e oggetti di rame incisi a mano in Uzbekistan

2. I miniaturisti

Questa forma d’arte tipicamente asiatica è quella che più mi ha affascinata per la precisione con cui vengono creati i disegni e l’attenzione, manco a dirlo, ad ogni piccolo dettaglio. 

A Bukhara, nel mercato centrale, è possibile visitare il laboratorio di uno dei più noti miniaturisti dell’Uzbekistan, ben visibile tra le bancarelle di stoffe e ceramiche. 

Entrando sembra di varcare la soglia di un’altra dimensione, fatta di piccole finestrelle su mondi esoterici ed antichi: cavalieri, principesse, strane creature mitologiche, pianeti e costellazioni, piante di ogni genere, bellissimi fiori dalle forme ipnotiche e frequenti rimandi alla Cina e al Giappone. L’ispirazione per questi piccoli mondi su carta di seta viene spesso dalla storia locale, reale o leggendaria che sia. 

Ogni pezzetto di carta, se osservato da vicino, riesce incredibilmente a raccontare un mondo intero in uno spazio davvero ridotto, un’abilità straordinaria che, secondo me, necessita di un tocco di magia per poter essere così perfetta. 

All’interno del laboratorio, oltre a poter osservare le opere dell’artista e, se volete, acquistarle, vi verrà spiegato come vengono realizzate e potrete fare tutte le domande che vorrete, che vi assicuro saranno moltissime! 

3. I ceramisti

La lavorazione della ceramica è forse la tecnica più diffusa di tutto l’Uzbekistan. Praticamente vicino ad ogni villaggio si possono trovare mastri ceramisti, i quali seguono le tecniche più disparate e hanno un loro stile personale e un loro marchio di fabbrica. 

Lungo la strada per il Villaggio di Mitan, di cui vi ho raccontato in questo post, ci siamo fermati in uno di questi laboratori e abbiamo potuto osservare da vicino le varie fasi di lavorazione della ceramica e la creazione dei colori tipici che vengono utilizzati per decorarla. 

Due sono state le fasi che più mi hanno colpita: quella della creazione dei colori e quella della cottura della ceramica in forni sotterranei. 

I colori utilizzati provengono da particolari piante, colte in specifici periodi dell’anno appositamente a questo scopo e frantumate grazie al lavoro di un piccolo asinello, il quale appunto tiene in funzione la ruota di pietra che macina le piante fino a crearne una pasta colorata. 

Una volta create le forme in ceramica e applicato il colore, queste vengono poste nei forni. 

I forni sono scavati sotto terra e vengono faticosamente accesi a legna e sterpaglie dai ceramisti stessi, calandosi all’interno di appositi buchi nel terreno. Le forme in ceramica sono delicatissime e vengono poste una sopra all’altra utilizzando appositi separatori in metallo. Ma la cosa davvero incredibile di tutto questo processo è proprio la cottura. Infatti, affinché non si crei alcuna crepa nella ceramica, la temperatura dei forni deve essere precisa e rimanere costante per ore e ore, fino a cottura ultimata. Una cosa abbastanza semplice se fatta con forni elettrici, ma provate ad immaginare cosa voglia dire farlo con forni a legna, semplici termometri per assicurarsi della temperatura e, fondamentalmente, il proprio istinto di ceramista a guidarti attraverso tutti i possibili problemi che si possono verificare in questa delicatissima quanto fondamentale fase della creazione. 

Insomma, anche qui un tocco di magia ma, soprattutto, istinto e bravura tramandate da secoli all’interno delle famiglie di ceramisti, che portano avanti l’antica tradizione così come gliel’hanno trasmessa i loro avi. 

Un ceramista nel suo laboratorio di Samarcanda

4. I tessitori

L’arte della tessitura, specialmente della seta ma anche del cotone, come già raccontato precedentemente, una delle fonti principali dell’economia uzbeka, è anch’essa molto diffusa in tutto il paese e viene utilizzata per creare soprattutto tappeti e scialli.

A Bukhara, patria dell’artigianato, abbiamo potuto vedere piccoli laboratori sul retro di stupendi negozi appena fuori dal mercato centrale. 

Il negozio di tappeti è a dir poco enorme, completamente ricoperto da tappeti di tutte le forme e i colori. Una ragazza multilingue (ne parla un numero spropositato in base ai clienti che entrano) ci fa accomodare, ci offre il tè tradizionale e comincia a mostrarci i tappeti più belli, raccontandocene le storie, le tecniche e i materiali utilizzati. 

Quelli secondo me più belli sono fatti in seta. I disegni coloratissimi e il materiale creano uno strano effetto luminoso e rilucente e, quando li accarezzate, sono più morbidi ed accogliente di un materasso della Eminflex. 

Gli scialli, in cotone e in seta (secondo me molto più belli), hanno stupendi disegni colorati creati con la tecnica dell’Ikat. Ogni singolo filo di seta viene colorato e intessuto con gli altri, fino a formare il disegno finale. Gli scialli sono stupendi, morbidissimi e rilucenti, dai colori sgargianti. 

Assicuratevi di acquistarli direttamente nei laboratori artigianali, dove la qualità è assicurata e il prezzo è migliore, circa sui 35 euro a scialle. 

5. Cartai

Infine, la tecnica più tipicamente uzbeka che potrete trovare: la lavorazione della carta di seta. 

La carta di seta viene in realtà lavorata con la pianta del Ginkgo, le cui foglie vengono utilizzate appunto per nutrire i bachi da seta. 

Il laboratorio dove viene lavorata per crearne qualsiasi tipo di oggetto, persino borse e vestiti, è un patrimonio UNESCO e si trova in un luogo a dir poco idilliaco a Samarcanda, fuori dal centro città. In questa sorta di villaggio vengono lavorati anche altri prodotti, come l’olio, conservando e trasmettendo tutte le antichissime tecniche di lavorazione con la macina in pietra. 

La lavorazione della carta di seta consiste nello sciogliere il legno della pianta di Ginkgo all’interno di apposite bacinelle d’acqua. La poltiglia che ne deriva viene poi schiacciata con la macina, stesa su forme di legno di diverse dimensioni, immersa in un liquido e poi messa ad asciugare. Una volta asciutta, si utilizza una sorta di conchiglia per raschiarne la superficie e renderla liscia ed utilizzabile per la scrittura o per altri scopi, come la creazione appunto di oggetti di vario genere.

La carta di seta rimane molto rustica a vedersi, ma estremamente liscia e facilmente lavorabile. Il negozietto accanto al laboratorio propone diversi oggetti tra cui delle carinissime bamboline artigianali, ciascuno un pezzo unico, a soltanto 10 euro l’una. 

Se volete regalarvi un ricordo veramente raro ed unico di questo affascinante paese, la fabbrica di carta di seta è sicuramente il posto giusto per acquistarlo!  

Se volete visitare tutti questi laboratori ed ammirare le tecniche di lavorazione artigianale tipiche dell’Uzbekistan, date un occhio al mio programma di viaggio oppure contattatemi per costruire il vostro viaggio su misura!

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