Cosa vedere nel Sud dell’Islanda

Cascata di Skogafoss in Islanda

Cosa vedere nel Sud dell’Islanda? Vi racconto qui la prima parte del mio itinerario di 15 giorni lungo la Ring Road!

Questo post fa parte di un itinerario più lungo suddiviso in quattro macro-aree: Sud, Ovest (Seydisfjordur), Nord e Est (penisola di Snaefellsness e Reykjavik). La mappa completa è in fondo a questo post.

Se vuoi leggere la parte sull’Ovest dell’Islanda, apri questo post!

Se vuoi leggere la parte sul Nord dell’Islanda, apri questo post!

Se vuoi leggere la parte sull’Est dell’Islanda, apri il post sulla penisola di Snaefellsness o il post su Reykjavik!

Se vuoi vedere l’itinerario completo, clicca qui!

cartello simpatico ostello Islanda

Giorno 1

Cosa vedere nel Golden Circle

Il Golden Circle è probabilmente il primo giro che farete per avere un’assaggio della natura islandese, in quanto si trova vicino a Reykjavik e comprende una serie di luoghi variegati, indizio delle altre meraviglie che avrete modo di esplorare.

Nel nostro caso, con campo base fisso a Reykjavik, abbiamo avuto modo di visitare il parco naturale di Thingvellir, dove si trova un fantastico sentiero che corre lungo la faglia tra la placca nordeuropea e quella nordamericana, Geysir, un enorme geyser appunto, l’immensa cascata di Gullfoss, di cui vi parlo meglio nel mio post sulle cascate, e la nostra versione economica della più famosa Blue Lagoon, la Fludir Secret Lagoon, altrettanto bella e rilassante.

Gullfoss Islanda Golden Circle

Il giro completo può essere tranquillamente fatto in un giorno soltanto, come abbiamo fatto noi, per poi rientrare a dormire a Reykjavik o, in alternativa, da qualche parte lungo la strada per la vostra meta del giorno successivo.

Il Golden Circle si rivela dunque essere, come già anticipato, un’ottima introduzione all’isola, anche se, a mio parere, niente di speciale se paragonato ad altri luoghi letteralmente incredibili che troverete lungo il vostro tragitto.

Consiglio però vivamente, sempre se siete a corto di soldi, di valutare un bagno nella Secret Lagoon. Molto frequentata dai locali, quindi decisamente meno turistica di tutti i posti che visiterete lungo il Golden Circle e, soprattutto, meno affollata. Potrete galleggiare serenamente immersi nel calore naturale dell’acqua vulcanica, circondati da un bellissimo panorama di fumi sulfurei che salgono dal terreno. Una pacchia dopo una giornata di camminate nella fredda aria settembrina.

Giorno 2

La cascata di Seljalandfoss, il vulcano Hekla e la spiagga di Vìk

Il secondo giorno del nostro itinerario è apparentemente infinito, forse perchè veniamo risucchiati dalla quantità di cose meravigliose che si incontrano lungo la strada. Oserei dire che ogni angolo di Islanda è un piccolo gioiellino unico al mondo, quindi preparate i vostri occhi ad una sfilza di meraviglie non-stop.

La mattina inizia con una gelida sveglia alle 6:30 per dirigerci, con scarsissimo successo, alla volta di Landmannalaugar, incredibile valle di terra rossa, purtroppo mai raggiunta per via di impedimenti sul percorso (come vi racconto meglio nel mio post sul vulcano Hekla).

Salita per il vulcano Hekla Islanda

Dopo aver sostituito la gita a Landmannalaugar con il minacciosissimo vulcano Hekla, ci dirigiamo soddisfatti verso la spiaggia di Vìk, uno dei luoghi mostrati in Vikings (e in molti altri film) che mi hanno definitivamente convinto ad organizzare questo viaggio. Una volta arrivati, ci troviamo davanti ad una sconfinata spiaggia vulcanica, intervallata da rocce enormi e dalle forme più strane, che sbucano anche dall’acqua. Un bellissimo panorama, pur essendo anche questa spiaggia estremamente turistica.

spiaggia di Vik Islanda

Una cosa che forse vi capiterà di vedere spesso, e che noi abbiamo trovato estremamente curiosa, è la quantità di spose asiatiche, strette in succinti abiti bianchi e, tuttavia, minimamente intimorite dai 5 gradi esterni in media, abbarbicate su roccioni o fin troppo vicine a scroscianti cascate (e dunque bagnate fradice), mentre una troupe di fotografi provvede a scattare centinaia di foto e a suggerire nuove posizioni per il prossimo scatto ad effetto. Ebbene, abbiamo scoperto che queste povere vittime (consenzienti) di quella che ha tutto l’aspetto di essere una specie di contorta tortura moderna, sono appunto bride-to-be che pagano fior di quattrini per questi servizi fotografici – teoricamente mozzafiato – in giro per il mondo, per poi trasmetterli su mega schermi al loro matrimonio. Un’usanza molto di moda soprattutto in Cina, da quello che abbiamo capito, e che senza dubbio aggiunge una nota di colore alle peregrinazioni islandesi.

Cascata di Seljalandfoss in Islanda

Ultima tappa della nostra giornata infinita, avvistata per puro caso lungo la strada del ritorno, è la meravigliosa cascata di Seljalandfoss, di cui vi racconto nel post sulle cascate islandesi, rimasta per sempre impressa nei nostri cuori. Assolutamente una tappa consigliatissima!

Giorno 3

Skogafoss e Myrdalssandur

Terzo giorno di pioggia e nebbia fitta, ma siamo comunque felicissimi di abbandonare il nostro puzzolente ostello sotteraneo.

Il piano doveva comprendere la visita alle isole Vestmannaeyjar, affascinanti e incontaminate, da non perdere se il tempo permette.

Purtroppo per noi, arrivati al porto, ci ritroviamo davanti ad una mareggiata raramente vista prima, con fortissime raffiche di vento e minacciose onde di tempesta. Ovviamente, nessun traghetto è previsto per quel giorno.

Come forse state iniziando a notare da questo racconto e dall’itinerario che vi ho riportato, in Islanda è sempre buona norma avere un piano B (e, a volte, anche un piano C), poichè le condizioni meteo sono spesso poco prevedibili. Per ovviare il più possibile a questo problema e al rischio di trovarvi davanti a strade bloccate (come nel nostro caso a Landmannalaugar), consiglio vivamente di utilizzare l’aggiornatissimo sito Safetravel.is, sul quale vengono pubblicati in tempo reale tutti gli aggiornamenti sulle strade dell’isola e sul possibile meteo, con tanto di numeri di emergenza da chiamare in caso di qualsiasi tipo di imprevisto. Manna dal cielo per i turisti on the road e perfettamente gestito dalla protezione civile islandese.

Il nostro piano B per il terzo giorno è la meravigliosa cascata di Skogafoss, anche lei nella mia lista delle 5 cascate da vedere in islanda.

Skogafoss in Islanda

Seguiamo un tratto del magico sentiero accanto alla cascata, finchè la grandine battente non ci costringe alla ritirata.

Ma le meraviglie della giornata non sono finite, perchè la nostra strada ci porta in un posto quanto più alieno possiate immaginarvi, il Myrdalssandur. I sandur sono distese di sabbia e detriti create dalle lingue dei ghiacciai che si sono sciolte. Si tratta di neri deserti di rocce che si estendono per kilometri a perdita d’occhio e che vi faranno sentire letteralmente sulla superficie lunare. Immersi nel fortissimo vento, solo le nostre due macchine su una distesa di nulla cosmico, alcuni strani roccioni depositati in giro, come caduti da chissà dove, ci sentiamo davvero in un’altra dimensione.

A fatica apriamo le portiere delle macchine per fare due passi, resi quasi impossibili dal vento implacabile. La passeggiata ha del surreale, ci sentiamo come gli astronauti sul suolo di un pianeta sconosciuto e ostile, ma tremendamente affascinante.

A malincuore ripartiamo per arrivare alla nostra accogliente, e soprattutto pulita, casetta islandese, nel mezzo del tipico nulla e nelle vicinanze dell’impronunciabile Kirkjubæjarklaustur.

Speriamo invano di vedere l’aurora boreale, ma ovviamente c’è la luna piena, e scopriamo che le finestre di una delle stanze da letto sono mezze rotte, lasciando passare un caldo spiffero d’aria notturna e costringendo due di noi a dormire imbaccuccati in berretti di lana.

Giorno 4

Cosa vedere nel parco naturale di Vatnajokull

Ancora pioggia nel nostro quarto giorno di viaggio, ma non ci lasciamo scoraggiare, fiduciosi che il tempo cambierà come minimo una decina di volte durante il giorno.

Ci dirigiamo al parco naturale di Skaftafell, alle pendici del ghiacciaio del Vatnajokull, per andare a vedere la famosa cascata nera di Svartifoss, anch’essa nel mio ormai pluricitato post sulle cascate.

Svartifoss in Islanda

Dopo un pranzo con il solito panino malfermo dell’iconico Bonus, il supermercato più economico di Islanda, e soprattutto quello con la più bella insegna mai vista, un maialino sotto effetto di allucinogeni (qualcosa di più su questo magico luogo nel post sui libri da leggere prima di andare in Islanda), procediamo per la prossima tappa, che merita un capitolo a parte.

Insegna del Bonus in Islanda

Giorno 5

Cosa fare alla laguna di Jökulsárlón e alla Diamond Beach

L’iconica e conosciutissima laguna di iceberg di Jokulsarlon è raffigurata in quasi tutte le foto associate all’Islanda. Questo magico lago di ghiaccio ospita inoltre, per mia immensa gioia, una colonia di foche, che potrete ammirare in gran numero.

Abbiamo avuto l’immensa fortuna di poterne vedere due, in particolare, che hanno passato una mezz’ora buona a giocare ad una sorta di nascondino fochesco davanti ai nostri occhi, ipnotizzati dallo spettacolo.

Accanto alla laguna si trova la cosiddetta Diamond Beach, che deve il suo nome ai particolari cristalli di ghiaccio, simili appunto a diamanti di varie dimensioni, sparsi per la sabbia nera e luccicanti alla nordica luce del sole. Anche questo uno spettacolo unico.

Alcuni di noi hanno prenotato il tour in battello attraverso gli iceberg, estremamente consigliato se avete disponibilità di budget.

L’altra metà del gruppo ha invece optato per una gita allo Skaftafellsjokull, anch’essa una laguna di iceberg, anche se meno conosciuta e meno di impatto rispetto alla più famosa Jokulsarlon. Devo dire però che questo luogo ha un fascino molto più forte, in quanto molto meno visitato e quindi molto più selvaggio e meditativo rispetto ad altri luoghi più conosciuti.

Nel parco del Vatnajokull in autunno

Passeggiamo tra bassi arbusti dai bellissimi colori autunnali e ci ritroviamo davanti ad una distesa costellata di iceberg, esattamente in fondo alla lingua di ghiaccio che scende dalla montagna. Siamo immersi in un silenzio assoluto, sentito ben poche volte nella vita, accompagnati solo da un lieve venticello e dal sole che sbuca a tratti tra le nubi.

Il posto ideale per meditare e rilassare veramente il cervello!

Mappa dell'itinerario di 15 giorni in Islanda

  • GIORNO 1: Parco Naturale di Thingvellir, Gullfoss e Geysir, Secret Lagoon a Fludir, pernottamento a Reykjavik
  • GIORNO 2: Landmannalaugar – strada bloccata, abbiamo optato per il piano B: vulcano Hekla, spiaggia di Vik e cascata di Seljalandfoss, pernottamento a Reykjavik
  • GIORNO 3: cascata di Skogafoss, Myrdalssandur, pernottamento nei dintorni di Kirkjubæjarklaustur
  • GIORNO 4: Parco Naturale di Skaftafell e cascata di Svartifoss, laguna di iceberg di Skaftafellsjokull e di Jokulssarlon, Diamond Beach, pernottamento a Seydisfjordur
  • GIORNO 5-6: Seydisfjordur ed escursioni nei dintorni
  • GIORNO 7: Parco geotermico di Myvatn, grotta di Grjotaga, campo di lava di Dimmyborgir e la cascata di Dettifoss, pernottamento ad Akureyri
  • GIORNO 8: Akureyri e dintorni (possibilità di Whale Watching)
  • GIORNO 9: Grundarfjordur – sulla strada Helgafell, la montagna sacra a Thor, pernottamento a Grundarfjordur
  • GIORNO 10: se bel tempo, Parco Naturale di Snaefellsjokull – se brutto tempo, scogliere nere e faro di Ondverdarnes, mini vulcano di Saxholl, Djupalonssandur, pernottamento a Grundarfjordur
  • GIORNO 11: tunnel di lava a Vidgelmir, tunnel di ghiaccio nel Langjokull, pernottamento a Grundarfjordur
  • GIORNO 12-13-14: Reykjavik e dintorni
  • GIORNO 15: ritorno in Italia

Come noleggiare un auto in Islanda

Dopo lunghe, attente e complicate ricerche per trovare dove affittare le macchine (due nel nostro caso) senza svenarci e senza bisogno di strane procedure, abbiamo finalmente trovato una compagnia dai prezzi contenuti e del tutto funzionale. Si chiama GoIceland e vedrete che dispone di una discreta scelta di macchine. Noi abbiamo optato per la Dacia Duster 4×4, con cui ci siamo trovati benissimo. Tuttavia, se siete guidatori esperti e pianificate gite nell’entroterra, una jeep vera e propria potrebbe fare maggiormente al caso vostro.
Tenete sempre a mente l’assicurazione (fate quella completa di tutto per non trovarvi nei guai), i punti di ritiro e consegna (noi abbiamo scelto l’aeroporto di Keflavik, dove all’andata vi verranno a prendere con un mini pullmino per portarvi al deposito delle macchine) e la necessità di avere un conto intestato al guidatore (su questa pagina trovate più informazioni sul regolamento da seguire. Per ogni dubbio, contattate direttamente la compagnia).

Per scoprire di più sull’Islanda, leggi i miei altri post!

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