Nel cratere del vulcano Teide

Inizio così la mia serie di post su questo Luglio canario, con un luogo che in pochi si aspetterebbero di trovare su queste isole. Un vulcano (inattivo non da troppo tempo, in termini geologici) di ben 4000 metri, il Teide, che svetta al centro dell’isola di Tenerife con i suoi colori e i suoi paesaggi marziani. E l’incredibile possibilità di arrivare a piedi sulla sua cima, il Pico del Teide, e sedersi sul bordo dell’immenso cratere ad osservare l’intera isola che si estende ai vostri piedi. Ma partiamo dall’inizio. Dopo un rocambolesco volo di 4 ore con bambini incessantemente urlanti, atterriamo all’aeroporto di Tenerife sud e iniziamo la nostra vacanza a La Laguna, città patrimonio dell’umanità UNESCO, da visitare obbligatoriamente se venite fino a qui. Vagabondiamo per le viuzze di casette basse e colorate in un’atmosfera quasi da fiaba e con un clima sorprendentemente montano. Ma dopo questo breve excursus nella civiltà, il nostro istinto selvaggio ci spinge subito alla ricerca di posti maggiormente isolati (che libidine!) e ci gettiamo a capofitto nel mezzo delle desolate rocce laviche del Parque Nacional del Teide.

Cosa posso trovare al Parco Nazionale del Teide?

Per darvi un’idea dei luoghi e degli spazi, vi riporto qui il percorso che abbiamo seguito noi (in macchina da La Escalona alla Teleferica del Teide e a piedi sulla cima del Teide) e una cartina del Parque Nacional del Teide (che una gentilissima guida ci ha fornito gratuitamente lungo la strada).     Come potete vedere da questa meravigliosa foto, il parco è grande e i sentieri molteplici, ma noi siamo stati soltanto (per ora) nei punti indicati in rosso:
  1. Parador Hotel (per dormire o rinfrescarsi al bar dopo una gita faticosa)
  2. Roques de Garcia, un complesso di rocce rosse dalle forme stranissime che ricordano una versione in miniatura di famosi panorami americani
  3. Il Pico del Teide, la cima del vulcano con il suo cratere panoramico
  4. Il Pico Viejo, che abbiamo soltanto visto da distante ma sul quale pianifichiamo di andare nella stagione più fresca
  5. La Montaña Samara, bellissima montagna panoramica dalla cima della quale è possibile osservare il tramonto sulle isole e sull’oceano.

Come arrivare sul Teide e alcuni consigli pratici

Ma innanzitutto, come raggiungere questa meraviglia partendo dalla costa? Già di per sè le strade (fondamentalmente tre) da percorrere per raggiungere le pendici del vulcano sono incredibili, con viste mozzafiato su tutta l’isola e sulle isole limitrofe e circondate da una vegetazione a dir poco singolare (pini montani accanto a cactus del deserto – quando si parla di integrazione). Noi siamo partiti in macchina da Los Cristianos (a sud dell’isola), ma potrete arrivare al Teide anche da Puerto de La Cruz (sul lato nord-ovest) e soprattutto non avrete obbligatoriamente necessità di affittare una macchina grazie all’efficientissimo servizio di autobus interni, che percorrono qualsiasi strada. Consultate gli orari su questo sito e munitevi di biglietti, acquistabili alle macchinette automatiche, o della fantastica tessera ricaricabile ten+ Movil. Il parco, come vedete dalle mappe, è in realtà molto grosso e ci sono una miriade infinita di sentieri mozzafiato tra cui scegliere. Unica vera discriminante, il fatto di essere a quasi 4000 metri non vi salverà dal caldo e dal sole infernale che picchia impietoso sui sentieri (minimamente coperti dagli alberi, troverete solo incredibili rocce ovunque ma una vegetazione rada e composta principalmente da cespugli e piante basse). Dunque, se decidete di visitare Tenerife nella stagione estiva, selezionate con cura i sentieri da fare e soprattutto non imbarcatevi in camminate troppo lunghe (come stavo inconsciamente per fare io, inutile dirlo), ma limitatevi a brevi passeggiate verso i vari Mirador (punti panoramici) che potrete trovare praticamente ovunque. Nella stagione autunnale e primaverile, il sole è più clemente e potrete concedervi di percorrere le lunghe ed incredibili camminate disponibili in tutto il parco. La stagione maggiormente consigliata dalle guide è proprio l’autunno, anche per i suoi colori incredibili, ma non escludete del tutto l’inverno se siete amanti della neve, che qui cade in abbondanza e rende ancora più assurdo il paesaggio che vi troverete davanti (la neve?? Quasi all’Equatore??). Un ulteriore fattore da tenere in considerazione, se vorrete salire sulla cima del Teide, è l’altitudine. In estate, vedrete improbabili turisti aggirarsi leggiadri (quasi) sul vulcano in sandali e vestitini da mare, ma non fatevi ingannare. I quasi 4000 metri si fanno sentire, eccome. L’aria è estremamente rarefatta e potrete avere giramenti di capo e difficoltà a respirare (un vantaggio se siete poco allenati, potrete usarlo come scusa per la vostra lentezza nel camminare). Per risolvere questo possibile problema, assicuratevi di arrivare con anticipo alla base della teleferica che conduce sulla cima del vulcano, in modo da dare tempo al vostro corpo di acclimatarsi ai quasi 3000 metri. Quando arrivate in cima, applicate lo stesso protocollo, fermatevi un attimo a respirare e ad acclimatarvi. In generale, camminate piano e fate tante pause senza mai sforzarvi troppo, in modo da evitare svenimenti e conseguenti recuperi in elicottero. Tutte queste informazioni ve le ripeteranno in continuazione i ranger che troverete un pò in giro su tutti i sentieri, principalmente a controllare che nessuno voli di sotto mentre è intento a scattarsi il selfie della vita (ne vedrete di tutti i tipi, da gente arrampicata su zeppe vertiginose che si mette in bilico, in posizioni improbabili, su rocce tutt’altro che stabili, ad altri che pensano di trovarsi sul lungomare e passeggiano, fregandosene delle regole, al di fuori dei sentieri segnati, su rocce vulcaniche pericolose ma soprattutto delicate e rischiando di scivolare a valle con esiti mortali). Ultima (giuro) raccomandazione, fatevi il bagno nella crema solare, copritevi la testa e indossate occhiali da sole non economici. Non troverete punti all’ombra manco a piangere e non sperate in un qualche patio o copertura costruita dagli esseri umani: i canari a quanto pare non ne hanno bisogno e lo stesso vale per voi. Noi siamo stati sulla cima del vulcano dalle 9:15 della mattina circa fino alle 15 e abbiamo scampato l’insolazione grazie anche ad un minuscolo e salvifico angolo d’ombra dove abbiamo mangiato (invidiatoci da tutti gli altri poveri escursionisti, irrimediabilmente esposti al sole cocente). L’aria fresca e il vento vi faranno sentire meno il caldo, ovviamente, ma dopo un pò di ore sotto il sole potrete cominciare ad avvertire una serie di fastidi non da trascurare. Coprire gli occhi è inoltre fondamentale per evitare di danneggiarsi la vista, considerata la luce sferzante che illumina tutta l’isola, specialmente d’estate. Dopo avervi terrorizzato abbastanza con questi semi-racconti dell’orrore, vi assicuro che l’esperienza è a dir poco incredibile e che non avrete alcun problema se seguirete queste semplici precauzioni.

Una passeggiata sotto le stelle

Ma torniamo al nostro viaggio. La sera prima della nostra ascesa al Pico, abbiamo alloggiato nell’unico albergo, nonchè unico posto in generale dove dormire (un tempo c’era anche un rifugio, l’Altavista, attualmente chiuso), di tutto il parco, il Parador de Cañadas del Teide. Se le vostre tasche piangono ma volete avere comunque la possibilità di dormire in questo posto incantevole, sotto uno dei cieli stellati più belli e osservati al mondo, potrete sempre optare per l’opzione dormita in van o in macchina, fattibilissima e molto suggestiva. Consiglio di trascorrere almeno una notte nel parco del Teide proprio per via del meraviglioso cielo stellato che vi si può osservare e che viene studiato da astrofisici provenienti da ogni dove tramite il telescopio del Observatorio del Teide, a 2390 metri, uno dei più importanti osservatori al mondo. L’osservatorio è purtroppo al momento chiuso ai visitatori, ma potete comunque fare come noi e prenotare un’esperienza sotto le stelle tramite Airbnb. Vi metto qui il link della guida con cui siamo andati noi, Adal, un astrofisico estremamente preparato e simpaticissimo, che vi spiegherà le costellazioni e il funzionamento delle stelle tramite citazioni incredibili, da Dragonball a Schwarzenegger e Pirati dei Caraibi. L’appuntamento con Adal e con un gruppo di massimo 20 persone (non ci si dà assolutamente fastidio nonostante i numeri sembrino grandi) è di fronte all’albergo Parador alle 20:15 (d’estate). Vengono consegnate delle torcette colorate, in modo da poter camminare anche al buio, e si parte per un giro attraverso le strabilianti Roques de Garcia, un complesso di rocce rosse dalle forme incredibili che danno su una vallata di lava raffreddata e sabbia del deserto (che ricorda, per i fan, Tatooine di Star Wars). Potete considerare queste rocce una versione in miniatura delle valli e dei deserti americani, come la Monument o la Death Valley. I colori e il panorama sono stupefacenti. La camminata con Adal procede al tramonto lungo un sentiero che si snoda attraverso queste imponenti rocce e che termina in un punto di apertura dal quale si può ammirare una volta celeste a dir poco incredibile. Munito di un pratico laser verde, Adal ci indica le varie costellazioni e ci racconta un sacco di curiosità sia scientifiche che legate ai miti e alle leggende. Al termine dell’esperienza, ci viene scattata una bellissima foto sotto le stelle, con le rocce rosse alle spalle, che nemmeno con il più sofisticato degli smartphone potrete ottenere. Infine, tornati con le nostre torcette all’albergo, Adal condivide con noi delle buonissime brioche al cioccolato in segno di ringraziamento, un gesto sicuramente molto apprezzato.

Sul Pico del Teide

La mattina dopo ci alziamo di buon’ora per essere alla base della Teleferica (qui i biglietti) alle 9:00, orario della prima corsa (per evitare sia il caldo sia eventuali pullman turistici). La cabina arriva a più di 3700 metri nel giro di nemmeno dieci minuti, scendiamo quindi in preda ad una strana ebrezza e confusione. Dopo il consueto spalmamento di creme solari, ci dirigiamo al primo dei tre sentieri principali che potete percorrere partendo dalla cima delle teleferica, quello che porta al Pico del Teide. E’ importante qui ricordarsi che, per salire sul Pico, ci vuole il permiso, un permesso di accesso gratuito che va prenotato online e che garantisce la conservazione della cima del vulcano facendo salire soltanto poche persone al giorno. Un ranger stranamente uguale a Ken di Barbie, con tanto di meches bionde, ci fa passare con le consuete raccomandazioni sull’altitudine. La salita dura in realtà una ventina scarsa di minuti, ma ci sembra molto più lunga e faticosa per via della mancanza d’aria. Il sentiero si abbarbica su un fianco del vulcano tra le rocce laviche, con il tratto finale incredibilmente ostico ed a picco nel vuoto e una misera catenina alla quale aggrapparsi per illudersi di avere un qualche senso di stabilità. Arrivati in cima però, si dimentica presto la fatica fatta per salire: il panorama è stupefacente, si vede tutta l’isola, l’oceano e le isole di La Gomera, El Hierro e Gran Canaria. Sembra veramente di stare in cima al mondo e la sensazione è a dir poco inebriante. Ci sediamo letteralmente sul bordo del mega cratere del vulcano, con i piedi a penzoloni e i vapori sulfurei che sbucano dalle rocce (un ottimo sistema per fare fumenti naturali). Siamo a 4000 metri, seduti nella bocca di un vulcano e con un’isola intera e l’oceano che si stendono sotto di noi; difficile descrivere con ulteriori parole le sensazioni che si provano. Il vento soffia, il sole splende, siamo in un posto incredibile, non vogliamo più scendere!

Gli altri Mirador in cima al Teide: La Fortaleza e il Pico Viejo

Dopo quasi un’ora di silenzio meditativo e relax, scendiamo a malincuore dal Pico. La discesa è quasi più ardua della salita e richiede indubbiamente qualcosa di più delle classiche scarpe da ginnastica con la suola liscia, indossate da alcuni escursionisti che si sono poi trovati in serie difficoltà a scendere. Arrivati in fondo, passeggiamo, inebetiti dalla bellezza del posto e dal sole, ora piuttosto cocente (siamo già a mezzogiorno), verso il Mirador de la Fortaleza, che si trova esattamente sotto al Pico e sopra ad una distesa rossa nettamente uguale alla nostra idea di Marte. Ma l’altro Mirador, esattamente dalla parte opposta, è quello veramente degno di nota tra i due: il Mirador Pico Viejo. Il Pico Viejo è un altro cratere del Teide, più in basso del Pico (3100 metri circa) ma molto più grande e molto più rosso. Dal Mirador lo si può ammirare in tutta la sua imponenza e bellezza e vi assicuro che regge senza problemi il confronto con la vista dall’alto del Pico. E’ qui che mi faccio quasi fregare dalla mia totale incoscienza in questi casi, forse anche a causa dell’aria rarefatta, e accenno alla possibilità di percorre tutto il sentiero, tra bricchi di lava, che porta al Pico Viejo stesso, sul quale si può effettivamente salire. La camminata è di soli 10 km, una passeggiata vista anche l’ora e il sole ormai piuttosto caldo nonostante il vento. Il mio ragazzo è per fortuna più sano di mente e interviene prontamente a bloccare la mia follia. Rinuncio a malincuore, ma mi ripropongo di tornare in una stagione più fresca appositamente per fare quel sentiero che, vi assicuro, è meraviglioso. Torniamo indietro alla teleferica seguendo una stradina magica, che sembra quasi porti alle nuvole, circondati dalle ormai consuete rocce rosse e da insospettabili ciuffi di margherite, che risvegliano immediatamente ricordi scolastici della Ginestra di Leopardi. Rientriamo alla base della teleferica un pò sconsolati ma felicissimi dell’esperienza appena fatta, quasi su un altro pianeta.

Un tramonto unico sulla Montaña Samara

Pensiamo di aver visto ormai le cose più belle, ma la fine della giornata ci riserva un’inaspettata sorpresa. La guida che ci aveva regalato la cartina all’inizio del viaggio, ci aveva anche segnalato un belvedere a quanto pare molto bello, dall’altra parte rispetto all’albergo, dal nome non ben specificato. Si tratta, lo scopriamo poi, del Mirador Samara, esattamente sotto alla Montaña Samara. All’ora del tramonto, saliamo sulla nostra scassatissima macchina e percorriamo una strada tutta dritta nel mezzo di un deserto nero, la quale ad un certo punto, girando, offre dal nulla un panorama incredibile sulle isole di fronte, l’oceano e una pineta che copre tutta la punta nord ovest dell’isola. Ma la cosa ancora più incredibile del panorama, già di per sè meraviglioso, sono le nuvole, che coprono in parte la visuale creando una specie di coperta bianca a ciuffi, quasi compatta. Questa è una delle tante cose belle che potrete vedere da queste altezze: se anche le giornate sono nuvolose, voi sarete sempre al di sopra delle nuvole e potrete ammirarle dall’alto in tutta la loro incredibile compattezza ed estensione, quasi fossero una soffice coperta tangibile. Parcheggiamo, estasiati dai colori del cielo e dall’effetto delle nuvole, e percorriamo la breve (ma intensa) salita per la cima della Montaña Samara. Una specie di spiazzo naturale sembra essere stato messo lì apposta per ammirare dall’alto tutta la costa e il sole che si immerge nell’oceano, nel rosso abbagliante del tramonto. Lo spettacolo è bellissimo, la montagna stessa anche e, soprattutto, è del tutto inaspettato, la qual cosa contribuisce a renderci ancora più euforici. Rientriamo in albergo a malincuore, ma ci consola il fatto che questi posti incredibili siano ad una distanza meravigliosamente breve dalla costa, nemmeno un’ora da Los Cristianos (dove abbiamo momentaneamente la base), e possiamo quindi risalire quando vogliamo a goderci un altro di questi incredibili tramonti! Al prossimo racconto, spero di avervi fatto sognare almeno un pò!
Link utili in questa pagina Dove trovare informazioni sul Parco del Teide: Parque Nacional del Teide Dove comprare i biglietti per la funivia: Cable Car tickets Dove prenotare il permesso per salire sulla cima del Teide: Permiso acceso al Pico del Teide Dove pernottare: Parador de Cañadas del Teide

Se questo post ti è piaciuto, condividilo con gli amici o contattami per più informazioni!

Scrivi una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati *