Tormentati anche voi da caldo, afa e morte nel cuore? In cerca di una via di fuga dalla città, di panorami da favola, silenzio e tranquillità?
Isella potrebbe essere il borgo magico che fa per voi! Frazione del più grande (e più noto) complesso di Macugnaga, nella Valle Anzasca, è un piccolo villaggio magico di casette in legno e pietra, tipiche della tradizione Walser, stradine percorribili solo a piedi (dimenticatevi pure la vostra macchina nell’unico parcheggio all’entrata del paese), fiori colorati, prati verdi e nanetti da giardino. Il tutto con uno sfondo di tutto rispetto, la parete est del Monte Rosa, tra le più ripide al mondo, con le sue alte cime e le lingue di ghiaccio, sempre visibili anche in estate. Il posto perfetto non solo per vacanze rilassanti, ma anche per fare un pò di smart working immersi nella natura, cosa che indubbiamente valuterò per questo inverno!
La nostra settimana a Isella comincia con un travagliato arrivo serale, con gatto imparanoiato e il nostro solito sconclusionato insieme di borse e zaini a seguito. Una volta parcheggiata la macchina, siamo subito positivamente sorpresi dal trovarci davanti ad una stradina da Alice nel Paese delle meraviglie, con tanto di cartellini in legno ad indicare le varie direzioni.
Siamo già pronti a veder apparire lo Stregatto da un momento all’altro, ma vediamo invece sbucare Beto, il padrone del B&B che abbiamo prenotato, il carinissimo Beto’s house.
Veniamo subito accompagnati attraverso la minuscola stradina che si snoda tra bellissime casette in legno e pietra e giardini tenuti a meraviglia, in un’atmosfera da fiaba. La stradina termina in una piccola piazza, dove si trovano l’unica chiesetta della frazione e la fontana di acqua purissima da cui potrete riempire le vostre borracce prima di intraprendere uno degli svariati sentieri che partono da qui. Lo scrosciare costante dell’acqua contribuisce alla nostra sensazione di estremo relax, già acuita dal verde della natura circostante, i colori dei fiori, il legno ovunque e i piccoli giardini da casette degli gnomi.
Beto abita in una tradizionale casa Walser, come d’altronde tutte quelle che si trovano a Isella e, in realtà, anche nelle altre due frazioni (Macugnaga si è infatti salvata dagli orrori edilizi degli anni ’70, tipici purtroppo di molte località di montagna).
Il piano terra è interamente dedicato a noi (con tanto di possibilità di sauna e vasca idromassaggio), mentre il piano di sopra, stupendo con il suo soppalco in legno e il caminetto vista Monte Rosa, è di Beto e viene anche utilizzato per servirci stratosferiche colazioni caserecce (comprese di squisite marmellate come quella di rose, confezionata con le rose del giardino dalla nonna di Beto in persona, alla veneranda età di 97 anni).
All’esterno, un bellissimo ed enorme giardino, tenuto anch’esso alla perfezione, confinante con un orticello, un recinto di galline e con la chiesetta del paese, rende questo posto perfetto per giornate all’aperto di dolce far niente.
Un ulteriore abitante di questa magica casetta (per la gioia del nostro Godot) è un enorme gatto Maine Coon di nome Simba, simile ad una lince, fulvo e giocherellone, conosciuto da tutti gli escursionisti della zona per la sua mania di seguirli ovunque, come un cane addestrato. Ci prepariamo ad uno scontro tra titani con il nostro gatto, Godot, ma sembrano semplicemente ignorarsi o, a massimo, guardarsi con sufficienza. Ottima notizia.
Per coloro tra voi siano proprietari di cani, il B&B è aperto a qualsiasi tipologia di animale, con estrema gioia del proprietario, che tenta in ogni modo di far fare nuove amicizie al suo Simba (e, nel nostro caso, di familiarizzare con Godot, tentando di prenderlo in braccio con risultati a dir poco fallimentari).
Ad aggiungersi a questo alloggio perfetto e al panorama magnifico, la community di Isella è un’altra delle caratteristiche magiche di questo posto. Famiglie con bambini, anziani, giovani, chiunque è attivamente coinvolto nella manutenzione di questo splendido borgo, del quale vanno tutti orgogliosissimi (a ragione). Addirittura, scopriamo che i prati dei numerosi giardini vengono tagliati tutti lo stesso giorno, in modo da non disturbarsi a vicenda ogni momento con fastidiosi sferragliamenti da tagliaerba.
Le case del borgo sono, diversamente da quanto accade a volte in simili località, quasi tutte abitate da persone del posto e solo una minima parte è in affitto ai turisti. Anche questo contribuisce molto a rendere l’atmosfera ancora più accogliente e familiare.
A conferma di tutto ciò, veniamo subito coinvolti nella sagra del paese, quest’anno limitata solo alla vendita di incredibili pizze cotte nel forno in pietra del 1700, che viene acceso appositamente per l’occasione. I gusti disponibili sono la classica immancabile margherita e la buonissima pizza Walser (o alla macugnaghese), della quale troverete nei ristoranti anche la versione pasta, con patate, cipolle, formaggio ossolano e pancetta.
Ci presentiamo alle 8.30 per ritirare le nostre pizze (la prenotazione era necessaria) e rimaniamo colpiti dalla perfetta organizzazione messa appositamente in piedi per l’occasione, con i pizzaioli armati di walkie-talkie per comunicare alla cucina (situata in una delle case del paese) gli impasti e i condimenti da preparare, e una schiera di bambini entusiasti che portano, dalla cucina al forno, apposite scatole in legno con le varie pizze da infornare. Altri bambini sono responsabili del taglio delle pizze, una volta poste nei professionali cartoni da pizzeria, e svolgono il loro compito con incredibile professionalità. L’evento clou della nostra attesa è una bambina che arriva urlante ed entusiasta a comunicare ai genitori, impegnati nella distribuzione delle pizze, che “la gallina ha finalmente fatto un uovo”, con tanto di risate e curiosità degli astanti.
Mangiamo nel giardino di Beto due ottime pizze al forno, nella generale atmosfera gioiosa in cui è immerso il borgo in questa sera di festa. Ne possiamo quasi sentire la presenza tangibile intorno a noi e ci sentiamo parte integrante di questa comunità così familiare e accogliente.
Una passeggiata tra le casette Walser di Isella e dell’antico Dorf
Il giorno dopo, optiamo per una passeggiata per Isella, tra le casette un pò da Contea degli Hobbit, ammirando piccoli scorci fiabeschi, nanetti da giardino, cavalli bianchi che potrebbero tranquillamente essere unicorni e piccoli orticelli curati alla perfezione. Una specie di sogno ad occhi aperti. Non manca nulla, c’è persino un bar, il Bar d’Isella (giusto per non confondersi), che diventa una delle nostre mete preferite in paese, avendo i tavoli nel mezzo di una distesa erbosa con vista Monte Rosa e bosco incantato.
Scopriamo che il piccolo borgo è anche dotato di un maneggio su misura, l’Agriturismo Quark, con alcuni bellissimi cavalli bianchi e un piccolo puledrino nero. Se siete amanti di questo genere di attività, qui potrete prenotare escursioni a cavallo sui sentieri del Monte Rosa, indubbiamente un’esperienza da fare!
La nostra passeggiata prosegue fino a Staffa, frazione considerata il centro di Macugnaga, altrettanto affascinante soprattutto nella sua parte più antica, il Dorf, primo insediamento umano della comunità di Macugnaga.
Un vero e proprio piccolo museo all’aperto, il Dorf è composto da un nucleo di antiche casette Walser, la maggior parte disabitate, che si susseguono in tutta la loro magica bellezza lungo poche stradine sterrate. Passeggiando incontrerete anche qui una serie di elementi tipici di una fiaba, tra cui cartelli con nomi di vie nel mezzo del bosco e, in generale, una tranquillità da sogno. I bambini giocano e corrono per le stradine prive di macchine, gli adulti si rilassano nei loro giardini colorati e il tempo sembra scorrere più lentamente, quasi fermarsi. Un toccasana dopo difficili giorni nell’afa di Milano e il miglior modo per staccare la spina dalla vita frenetica di tutti i giorni.
Vicino al nucleo del Dorf, si trova quella che viene chiamata, a ben vedere, Chiesa Vecchia, risalente al 1300 circa. Consiglio di visitarla al suo interno ma, soprattutto, di fare un giretto nel piccolo cimitero che la circonda, dove troverete, tra le tombe antiche, strane lapidi, teschi e simili particolarità gotiche.
Di fronte al cimitero, svetta in tutta la sua imponente presenza, l’antico tiglio del Dorf, il quale risulta avere almeno 700 anni. Se capitate in zona di venerdì mattina, troverete un sacco di gente lungo la stradina laterale alla chiesa per via del mercato locale, anch’esso da visitare soprattutto se cercate specialità del posto o i classici piccoli oggettini in legno da baita di montagna.
Proseguendo la vostra passeggiata oltre Staffa, arriverete a Pecetto, ultima frazione di Macugnaga e ultimo centro abitato prima dei ripidi sentieri per il Monte Rosa. Anche qui, consiglio di vagare e perdervi semplicemente nell’atmosfera magica del posto, scoprendo dettagli e stranezze dietro ad ogni angolo.
Ma, dopo tutte queste passeggiate rilassanti e tutto questo relax, dopo esservi ricaricati dalle fatiche quotidiane, non verrebbe voglia anche a voi di un pò di fatica? Di avvicinarvi di più a quelle cime ghiacciate del Monte Rosa, che svettano perennemente sulle vostre teste, ogni volta che guardate il cielo?
Ebbene, a Isella e Macugnaga non mancano certo i sentieri, anzi vi sono una serie di bellissime escursioni che potete fare senza nemmeno dover spostare la macchina per raggiungerne la base. Quindi, se vi sentite anche voi ricaricati da questo racconto e volete gettarvi in qualche improbabile avventura sui monti, date un occhio a questo fantastico post sulle escursioni a Isella e dintorni!
Link utili in questa pagina
Dove trovare più informazioni sulla storia di Macugnaga e sui Walser: macugnaga-monterosa.it
Dove alloggiare a Isella: Beto’s House
Dove prenotare le escursioni a cavallo: Agriturismo Quark
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