Viaggio di gruppo in Mongolia

1-12 Settembre 2025

Alla scoperta del deserto del Gobi

Highlights del viaggio: 

  • Scopri la Mongolia on the road
  • Cerca fossili di dinosauri tra le montagne
  • Osserva gli ultimi esemplari di cavalli selvaggi esistenti al mondo
  • Dormi con i nomadi nelle gher, le yurte della Mongolia, nella natura incontaminata!

Itinerario in breve

Benvenuti in Vietnam! Accoglienza in aeroporto e sistemazione in hotel

Escursione in bicicletta tra i villaggi della zona e i campi di coltivazione dei fiori

Giornata di viaggio per raggiungere le montagne del Nord

Trekking tra i villaggi della zona per conoscere le comunità locali

Esploriamo il parco naturale di Dong Van e incontriamo gli abitanti della zona

 

Viaggio tra le montagne e gita in barca sul lago di Ba Be

Scopriamo come viene prodotto il tè in Vietnam visitando una piantagione a gestione familiare, assaggiando i loro tè artigianali e imparando le tecniche di raccolta e impacchettamento

Visitiamo in bicicletta il villaggio di Tien Non, conosciuto per i suoi artigiani che creano meravigliosi fiori di carta colorata

Un’immersione nella storia locale e una serie di incontri con diverse tribù della zona, cenando e pernottando in una palafitta tradizionale 

Trekking nella giungla di Aroang 

Impariamo tutto sulla vita dei pescatori locali

Oppure scopri il programma dettagliato👇

Programma di viaggio

Giorno 0: verso la Mongolia

Partenza dall’Italia con volo di linea. Pernottamento a bordo.

Giorno 1: la Capitale

Arrivo a Ulaanbaatar e dopo aver effettuato le operazioni di frontiera, incontrerete la nostra guida che vi accompagnerà in albergo.

A seguire vedrete il Museo di Storia Naturale, che

Pasti inclusi: pranzo | cena

Ulaanbaatar

Giorno 2: il Gobi centrale

Partenza al mattino per il deserto del Gobi lungo un percorso caratterizzato da tipici scenari di vita mongola. Arrivo nel Gobi centrale e visita di Baga Gazryn Chuluu, una montagna sacra che si trova a 1760 metri sopra il livello del mare, famosa per le formazioni uniche di roccia granitica e per il suggestivo paesaggio in cui è situata, tra cui le rovine di un antico tempio di meditazione.

Pernottamento in gher

Pasti inclusi: colazione | pranzo | cena

Baga-Gazriin-Chuluu

Giorno 3: con i nomadi nella gher

Si prosegue in direzione di Tsagaan Suvraga, una formazione calcarea che si estende per circa 100 metri di lunghezza, originata da materiale argilloso proveniente dall’oceano. Da lontano assomiglia a una città con un santuario, da cui il nome di “Santuario bianco”. Trasferimento al campo gher. Dopo pranzo, spostamento a Del Uul per vedere le antiche pitture rupestri.

Pernottamento in gher

Pasti inclusi: colazione | pranzo | cena

Giorno 4: l'incredibile Valle dei Rapaci

Colazione al campo e partenza in direzione della Valle dei Rapaci (Yolyn Am), situata all’interno del Parco Nazionale Gurvan Saikhan. Lungo il tragitto sosta a Dalanzadgad, capoluogo della provincia del Gobi meridionale, per visitare il Museo dei Dinosauri. Pranzo e si raggiunge la Valle dei Rapaci, dove potrete fare una bella passeggiata. Nel Gobi del Sud le precipitazioni sono scarse, tuttavia la Valle dei Rapaci è nota per le sue pareti di ghiaccio che durante l’inverno raggiungono diversi metri di spessore e kilometri di lunghezza. Fino a qualche anno fa il ghiaccio non si scioglieva mai completamente, mentre adesso nei mesi estivi tende a scomparire.

Pernottamento in gher

Pasti inclusi: colazione | pranzo | cena

Giorno 5: le "Singing Dunes"

Il viaggio prosegue verso le spettacolari dune di sabbia di Khongryn Els, che raggiungono un’altezza di 300 metri, un’ampiezza di 12 km e una lunghezza di circa 100 km, sono chiamate “dune che cantano” poiché quando si alza il forte vento del deserto producono un suono particolare. All’estremità nord delle dune si è formata una bella oasi dove crescono erba e fiori, per cui è piacevole vedere vegetazione in mezzo al deserto. Escursione in cima alle dune per ammirare il paesaggio.

Pernottamento in gher

Pasti inclusi: colazione | pranzo | cena

dune deserto Gobi

Giorno 6: alla ricerca dei fossili di dinosauri

Si prosegue verso Bayanzag, per vedere le “Rupi fiammeggianti”, dove sono stati ritrovati importanti resti di dinosauri ad opera di numerosi paleontologi tra i quali Roy Chapman Andrews. Qui sono stati effettuati i primi ritrovamenti di uova di dinosauro e di resti di Velociraptor. Potrete visitare un centro di informazioni con un breve filmato su questi importanti ritrovamenti. Questa zona è chiamata anche “Rupi fiammeggianti” per il colore rosso-arancio delle rocce, a cui si mescola – non lontano – la vegetazione degli arbusti di saxaul, tipici del deserto del Gobi.

Pasti inclusi: colazione | pranzo | cena

rupi fiammeggianti

Giorno 7: la spiritualità e il tempio di Ongi

Si parte verso il tempio di Ongi, sistemazione al campo gher e pranzo. Nel pomeriggio, visita del tempio. Fondato nel 1760 sulle rive del fiume Ongi, era uno dei più grandi e importanti monasteri della Mongolia, con 2 complessi uno a nord e uno a sud dell’omonimo fiume, collegati da un ponte di cui restano le fondamenta.

Nei 30 templi che formavano il complesso risiedevano 1000 monaci, quasi tutti uccisi o costretti a arruolarsi come militari dai Russi negli anni ’30.

Qualche monaco è riuscito a salvarsi scappando e diventando pastore. Il tempio di Ongi fu quindi distrutto e abbandonato per lungo tempo. Solo dopo il 1990, con la caduta del comunismo, sono tornati a Ongi 3 monaci che avevano iniziato lì la loro formazione buddista circa 60 anni prima. Piano piano, questi monaci hanno iniziato a ricostruire il tempio sulle vecchie rovine.

Pernottamento in gher

Pasti inclusi: colazione | pranzo | cena

Giorno 8: l'antica città di Kharakorum

Il viaggio prosegue in direzione di Kharakorum. Arrivo nell’antica capitale e visita del nuovo museo, che è stato aperto recentemente per mostrare al pubblico i resti unici ritrovati a Kharakorum durante una campagna di scavi organizzata da Mongolia e Germania in collaborazione. Visita di Kharakorum. La città, fondata nel 1220, era l’antica capitale del grande impero mongolo, e fu distrutta dai Cinesi nel 1382. Visiterete i resti della vecchia città di Kharakorum e il Monastero di Erdene Zuu. È il primo monastero buddista in Mongolia, sorto sulle rovine di Kharakorum nel 1586 per ordine di Abtai Sain Khan, lontano parente di Gengis Khan e uomo molto influente. Il complesso è circondato da un muro di 108 “stupa” bianchi (lo stupa è un monumento utilizzato per conservare reliquie, tipico della religione buddista). Di più di 60 templi presenti in origine, la Rivoluzione Culturale degli anni ’30 ne ha risparmiati soltanto 3. Il monastero di Erdene Zuu è nuovamente in funzione e se siete fortunati potrete assistere ad una cerimonia nella sala di preghiera più importante. Potrete anche vedere il mercato locale e incontro con una famiglia di pastori, che vi permetterà di apprendere dettagli importanti della vita nomade.

Pernottamento in gher

Pasti inclusi: colazione | pranzo | cena

Giorno 9: i cavalli selvaggi

Trasferimento al Parco nazionale di Hustain Nuruu, che copre una superficie di 900 kmq. Qui, a partire dal 1993, sono stati reintrodotti i Takhi, chiamati anche cavalli di Prezewalski, ultimi esemplari di cavalli selvaggi esistenti al mondo. Sono cavalli di taglia piccola e corporatura robusta, con mantello color beige e crini neri. Sono geneticamente differenti dai cavalli domestici, per questo è importante che si riproducano tra loro. Attualmente il parco ospita un centinaio di esemplari.

I momenti migliori per osservarli sono l’alba e il tramonto, quando si muovono in branco per abbeverarsi sulle rive del fiume Tuul. Visita del piccolo museo locale e visione di un filmato che illustra il progetto di reinserimento dei cavalli Takhi.

Pernottamento in gher

Pasti inclusi: colazione | pranzo | cena

Giorno 10: ritorno alla civiltà

Rientro a Ulaanbaatar. Visita del monastero buddista di Gandan, che è il più importante della Mongolia. All’interno del complesso del Gandan vedrete il tempio Migjid Janraisag, in cui si trova un’imponente statua (alta 26 metri) dorata del Buddha Migjid Janraisag, e altri templi minori appartenenti a epoche e stili differenti.

Tempo libero e relax – opzionale per chi vuole visita in autonomia del Museo di Belle Arti o del Museo di Storia Nazionale.

 Spettacolo di folklore tipico mongolo e cena di “arrivederci”.

Pasti inclusi: colazione | cena

Giorno 11: arrivederci Mongolia!

Trasferimento in aeroporto e volo di rientro in Italia.

Pasti inclusi: colazione

Quota a persona a partire da 2712€; gruppo min.6 max.12 persone*

*Iscrizioni con passaporto con almeno 6 mesi di validità

La quota comprende:

  • Accompagnatore dall’Italia
  • Guida locale parlante inglese (traduzione ad opera dell’accompagnatore)
  • Pernottamento in albergo a 4 stelle in camera doppia nelle città
  • Pernottamento in gher esclusiva da 2 persone nel Gobi
  • Pasti come da programma: (si prega di avvisare in contemporanea alla vostra prenotazione in caso di allergie, intolleranze, diete vegetariane o vegane)
  • 1 litro di acqua al giorno (a persona), e caffè
  • Trasferimenti in fuoristrada da 4 persone (Mitsubishi Delika o similare) con autista
  • Ingressi ed escursioni come da programma
  • Tasse locali
  • Servizio di accoglienza e accompagnamento all’aeroporto
  • Assicurazione medico/ bagaglio
  • Kit di viaggio SlowTravels

La quota non comprende:

  • Voli di linea a/r – prenotabili in autonomia oppure richiedibili insieme al resto del pacchetto
  • Assicurazione per l’annullamento
  • SIM telefonica (richiedibile prima della partenza e pagabile in loco)*
  • Bevande extra (bibite, alcolici)
  • Mance, spese personali, eventuali permessi per fotografare
  • Tutto quanto non indicato nella “quota comprende”

*Prima di partire, vi verranno fornite indicazioni sulla cifra da avere a disposizione in contanti (valuta locale – ritirabile sul posto il primo giorno) che verrà ritirata dall’accompagnatore per pagare le SIM (per chi le ha richieste)

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Informazioni utili

La gher è l’abitazione tradizionale mongola. Ha una struttura molto particolare ed unica nel suo genere. In occasione del cambio dei pascoli può essere smontata in breve tempo e caricata sui carri tradizionali con ruote di legno trainati solitamente da cammelli. Gli spazi all’interno della gher hanno una forte valenza sociale e non ci si deve sedere ovunque si desideri, ma bisogna rispettare una specifica divisione gerarchica che vede il posto d’onore al nord, che è destinato alle divinità, e i posti di minor prestigio distribuiti man mano che ci si avvicina alla porta di casa, posta a sud. Il lato destro entrando è destinato agli uomini, il sinistro alle donne. Al centro è posizionata la stufa, che anticamente era soltanto un fuoco contenuto in un braciere, che simboleggia la famiglia e la progenie.

Il pernottamento in gher richiede un certo spirito di adattamento (consigliamo di portare sacco lenzuolo,  asciugamani, power bank per ricaricare oggetti elettronici e torcia elettrica).

Poiché viaggerete in auto diverse ore al giorno su strade spesso sterrate, è necessario essere in buone condizioni fisiche.

Inoltre, per motivi di praticità e di spazio sui fuoristrada, si raccomanda di viaggiare con un solo bagaglio per persona, evitando possibilmente valige rigide.

Per entrare in Vietnam è sufficiente il passaporto, con validità residua di almeno sei mesi.
Il Governo Mongolo ha temporaneamente esentato dall’obbligo del visto i cittadini di 34 Paesi, tra cui l’Italia, per viaggi turistici inferiori a 30 giorni. Il provvedimento sarà valido fino al dicembre 2025.
La moneta locale è il Tughrik (MNT). Consiglio di ritirare/cambiare direttamente in loco gli euro.
Il fuso orario è di +7 ore rispetto all’Italia, +6 durante l’ora legale.

Molti gestori italiani hanno accordi di “roaming” in Mongolia, si consiglia quindi di informarsi presso il proprio gestore telefonico. E’ possibile comprare schede locali prepagate ricaricabili in numerosi punti vendita. Molti locali nelle città offrono il servizio di connessione wi-fi gratuito. 

Tutte le informazioni aggiornate possono essere consultate sul sito della Farnesina Viaggiare Sicuri a questo link: 

https://www.viaggiaresicuri.it/find-country/country/MNG

Il clima è generalmente continentale freddo. Gli inverni – che durano da ottobre a marzo – sono rigidissim, mentre Da giugno a settembre il clima è più caldo, con temperature che possono raggiungere +35 gradi.

In Mongolia, anche d’estate, l’escursione termica tra giorno e notte è notevole e sono possibili cambiamenti atmosferici repentini. Vi consigliamo quindi una copertura “a strati”, che permetta di passare dall’abbigliamento estivo a quello invernale (giacca a vento, sciarpa, cappello e guanti), nonché impermeabile, crema solare, prodotto antizanzare e torcia.

Si consiglia un abbigliamento sportivo adeguato per il trekking “a strati” (comprese scarpe da trekking impermeabili, una giacca a vento impermeabile, pile e qualche vestito più pesante), zainetto da trekking (con copri zaino impermeabile) e borraccia. Necessario portare anche un cappello per proteggersi dal rischio di insolazioni e la crema da sole. Inoltre, consiglio di portare un repellente per insetti (spray anti-zanzare), una power bank, una torcia elettrica.

Sempre importantissimo avere con sé medicine di base (importanti possono essere medicine per la febbre e eventuali problemi di stomaco/intestino) e kit di primo soccorso (ad es. cerotti – per eventuali problemi con le scarpe da trekking, si consigliano i Compeed – l’accompagnatore provvederà a portare un piccolo kit di base ma non potrà distribuire alcun tipo di medicinale). 

Infine, ricordarsi di lasciare al sicuro in valigia copia cartacea del proprio passaporto (in caso di smarrimento).

Infine, si ricorda nuovamente di viaggiare con un solo bagaglio per persona, evitando possibilmente valige rigide.

Alcuni libri da leggere prima di partire per la Mongolia:

  • “L’Orda. Come i Mongoli cambiarono il mondo” di Marie Faverau, un interessantissimo excursus storico sulle invasioni e conquiste del popolo Mongolo.
  •  “Mongolia. In viaggio con le nuvole” di David Bellatalla (antropologo) per entrare in connessione con il popolo mongolo, con le sue usanze non sempre facili da capire e le sue tradizioni.
  • “La leggenda dello sciamano” di Gun G. Ayurzana, un libro culto in Estremo Oriente in cui si parla di sciamani direttamente dalla fonte, attingendo dalla cultura antica delle regioni dove si concentrano le energie degli spiriti e le leggende più misteriose.
  • “Il leopardo e lo sciamano” di Federico Pistone, un racconto di un viaggio magico in paesaggi sconfinati, che nascondono ancora oggi molti segreti e la possibilità di incontri straordinari.
  • “Yeruldelgger” di Ian Manook, una trilogia di gialli ambientati a Ulaanbaatar con personaggi improbabili, nomadi, sciamani e la Mongolia alle prese con i problemi di oggi. 

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