10 Luglio 2021. Una data che difficilmente dimenticherò, in quanto, finalmente, sono riuscita ad esaudire uno dei miei svariati sogni: vedere da vicino, e nel loro habitat naturale, le balene!
La lettura di questo post vi richiederà una certa dose di immaginazione e fantasia, in quanto non ho scattato alcuna foto nè fatto video, proprio perchè si tratta di attimi irripetibili e volevamo goderceli con i nostri occhi! Le poche foto che vedrete, per darvi un’idea di ciò di cui sto parlando, sono prese dalle pagine Instagram e dal sito dell’organizzazione di Whale Watching con cui siamo andati (i link li trovate lungo il post).
Perchè fare Whale Watching a Tenerife?
Tutto è iniziato con una ricerca pre-vacanza sulla fauna dell’isola, cosa che sono sempre solita fare vista la mia fissa per gli animali. Scopro in breve che la fauna marina di Tenerife è incredibilmente popolosa per via delle forti correnti oceaniche, che portano acqua e nutrienti provenienti dai lontani Caraibi.
In particolare, le acque del sud, tra Tenerife e la dirimpettaia La Gomera – incredibile isola i cui abitanti parlano uno degli unici tre linguaggi fischiati al mondo. Sì, fischiati, avete letto bene. Si tratta del Silbo Gomero e ve ne parlerò più diffusamente quando la visiterò nei prossimi mesi – ospitano popolazioni molto grandi di delfini Bottlenose e di Pilot Whales, in spagnolo Calderones e in scientifichese Globicefali (e non vi anticipo il perchè di questo incredibile nome). Un’altra popolazione molto grande si trova al nord, ma il posto migliore per vederli è senza dubbio il sud di Tenerife o le coste de La Gomera.
Oltre queste due incredibili specie, sono state avvistate in queste acque ben 24 diverse specie di cetacei, tra cui i meravigliosi capodogli, il misterioso Zifio (del quale una popolazione relativamente grande viene studiata nella vicina isola di El Hierro) e, incredibilmente, anche le orche. Ai cetacei vanno ovviamente aggiunti moltissimi altri animali acquatici tra i quali le mante e, principalmente, due specie di tartarughe marine (delle quali vi parlerò in uno dei prossimi post).
Un’area poco protetta
Come si può facilmente intuire, l’estremo popolamento di questa parte dell’oceano rende questa area una zona protetta. Purtroppo, non ve ne accorgerete minimamente, a meno che non facciate ricerche su Internet o che non vi venga esplicitamente detto da qualche disperato biologo marino che lavora qui. Infatti, sorprendentemente (ma forse non troppo), solo di recente quest’area è stata dichiarata protetta e, nonostante questo, pochi provvedimenti sono stati presi per proteggerla. Come ha giustamente detto la nostra guida, una biologa marina, è stato riconosciuto che c’è qualcosa da proteggere ma non sono state intraprese azioni per farlo. Vedrete quindi persone fare allegramente water-ski, andare sulle moto d’acqua, vagare fuori dalle zone in cui dovrebbero stare (chiaramente delimitate da ben visibili boe colorate, forse secondo loro lì per decorare il paesaggio) con rumorosi gommoni e motoscafi, traghetti di diverse compagnie che ogni giorno inesorabilmente entrano ed escono dal porto di Los Cristianos (in questo momento di scarso turismo, per altro, scandalosamente semi vuoti) e simili aberrazioni.
Per il momento, le ben poco restrittive regole canarie al riguardo prevedono un controllo sulle organizzazioni che fanno Whale Watching (possono essere solo 70 in tutte le canarie e devono rispettare le linee guida della World Animal Protection), multe per quelle attività turistiche (ad esempio tour in barca o in kayak) che fanno Whale Watching pur non essendo quello il loro scopo dichiarato e water-skiing e simili attività ludiche da farsi solo nelle vicinanze della costa. Fine. Nessuna limitazione per i traghetti (nonostante ogni isola, anche le più piccole, sia dotata di pratici aeroporti e numerosi voli interni), nessuna limitazione per le barche di privati, che puntualmente vagano avvicinandosi ai cetacei, tagliando la loro strada, stressandoli e inseguendoli per vederli meglio, senza rispettare le giuste distanze e con l’arroganza tipicamente umana di poter disporre dell’oceano e dei suoi abitanti come se ne fossimo i padroni.
Inoltre, a quanto ci ha detto la guida, la guardia costiera qui ha ben poco personale, nonostante disponga di un numero più che sufficiente di imbarcazioni per controllare le acque, e, dunque, nessuno controlla effettivamente che le poche misure di conservazione vengano rispettate dai turisti scellerati e dalle varie imbarcazioni che effettuano tour.
Cosa si sta facendo per tutelare i cetacei a Tenerife?
Per il momento, gli unici veri difensori delle creature che abitano queste acque sono i biologi marini e gli studiosi che lavorano qui. L’azione che stanno intraprendendo è fondamentalmente di denuncia intelligente, portando prove scientifiche a dimostrazione dei danni che questo comportamento sta arrecando all’oceano e ai suoi abitanti.
In questo senso, le popolazioni di cetacei vengono monitorate giornalmente, i nuovi nati contati per verificare la buona salute dell’intera comunità (tanti piccoli significano una popolazione sana e serena) e alcuni interventi vengono messi in atto quando si incontrano animali in difficoltà. Tristemente, ma si spera efficacemente, di recente è stata pubblicata una ricerca a seguito di una forte diminuzione di nuove nascite nella popolazione del sud. Un campione di pelle di Pilot Whale è stato prelevato da diversi individui e analizzato in laboratorio, riscontrando un alto livello di ormoni che indicano un forte aumento di stress. Non solo, questi campioni sono stati confrontati con quelli della popolazione al nord, meno turistico e dunque più tranquillo, riscontrando forti differenze in termini di livelli di stress (molto più bassi per quest’ultime, dunque molte nuove nascite in più).
Scopo di ricerche come questa è proprio quello di denunciare un comportamento insensato da parte sia del governo, ma anche delle singole persone, chi organizza tour turistici e i turisti stessi, che non si rendono conto dell’enorme danno che stanno causando. La speranza è quella di suscitare un maggiore interesse a livello mondiale e quindi aumentare i controlli e le restrizioni per salvare le specie di cetacei che vivono qui.
Cosa si può fare per migliorare la situazione?
Scrivo tutto ciò per invitarvi a ragionare su tutto questo e ad agire di conseguenza quando vi recate alle Canarie. Quello che potete fare è sicuramente:
- Evitare di andare su moto d’acqua e simili se notate che si allontanano troppo dalla costa (ma anche evitarle in generale);
- Selezionare con estrema cura le compagnie turistiche, evitando le numerose imbarcazioni affollate che non si curano minimamente d’altro se non del guadagno;
- Se vi spostate tra le isole, scegliere di prendere uno dei numerosi – e più economici – voli interni piuttosto del classico traghetto (che ogni anno contribuisce al dimezzamento della popolazione locale di capodogli);
- Se siete sul vostro kayak e vi imbattete in un qualche animale, fermatevi e lasciate che passi in tranquillità, osservandolo dalla distanza alla quale vi trovate (a volte capita che vi sbuchino accanto) senza cercare di avvicinarvi o lanciarvi in sperticati inseguimenti.
A quale compagnia di Whale Watching potete rivolgervi?
Proprio a questo scopo, la mia ricerca di una compagnia di Whale Watching che seguisse questa linea di pensiero è stata piuttosto estesa ed è risultata in un incontro meraviglioso con un’organizzazione unica sull’isola. Si tratta di Biosean (qui il sito Internet dal quale potete anche prenotare), un’organizzazione composta da biologi marini e ricercatori che combinano la ricerca con il turismo sostenibile, cercando di sensibilizzare le persone alla conservazione dell’oceano e di diffondere le giuste informazioni al riguardo.
La bellezza di Biosean, secondo me, è che utilizza le uscite turistiche giornaliere (una o due al giorno, in gommone, con un massimo di 10 persone) per monitorare le specie di cetacei e raccogliere dati (sia visivi, con fotografie, che quantitativi, appuntandosi ciò che vedono su apposite schede di raccolta dati). Non solo, sul gommone viene portato anche un idrofono, un fantastico piccolo strumento che viene buttato in acqua quando ci si trova ad una (relativa) vicinanza con un individuo o un gruppo di individui per registrarne le voci. Questa possibilità unica di vedere e sentire, in contemporanea, ciò che questi animali si dicono (e ci dicono) è la cosa più incredibile a cui abbia assistito e non vi nasconderò che ho avuto a tratti momenti di quasi commozione.
La mia esperienza di Whale Watching a Tenerife
Ma torniamo all’inizio, alla mattina del 10 Luglio 2021. Alle 9 ci troviamo al Molo 4 del porto di Las Galletas, cittadina vicina a Los Cristianos. Sul nostro gommone si trova già la nostra guida, una simpatica biologa marina, il capitano, nonchè pilota dell’imbarcazione, e una stagista (diverse università hanno accordi con Biosean per progetti di tesi e di internship), la quale si sarebbe occupata di raccogliere dati visivi scattando fotografie con un’incredibile macchina fotografica (su questo profilo Instagram alcune sue foto). Il resto dell’equipaggio è composto dal nostro piccolo gruppo di turisti, sette in tutto, noi compresi. Prima di partire, la guida ci spiega come funziona Biosean e ci fornisce una serie di informazioni molto interessanti sulla fauna dell’isola, spaziando dai cetacei agli uccelli (se volete saperne di più, vi metto qui una bellissimo manuale che ho trovato, contenente anche informazioni legate al volontariato e alla legislazione in termini di protezione delle specie autoctone. Da pagina 19 trovate le informazioni specifiche sugli animali. Il manuale è scaricabile anche dal sito governativo dedicato alle attività di volontariato ambientale, al quale darei un occhio se siete interessati a queste tematica, si trovano molte informazioni utili!).
Sostanzialmente, le specie di cetacei maggiormente avvistate e residenti tutto l’anno tra Tenerife e La Gomera sono appunto il delfino Bottlenose , che spazia dai 2 ai più di 3 metri di lunghezza, e le Pilot Whales, anch’esse in realtà appartenenti alla stessa famiglia dei delfini Bottlenose (gli Odontoceti, ossia cetacei con i denti, al contrario dei Misticeti, dotati invece di fanoni).
Il motivo per cui questi cetacei vengono chiamati balene è dovuto alle loro grandi dimensioni, fino a 7 metri di lunghezza, comunque piccole rispetto ad altre specie come i capodogli che arrivano fino ai 18 metri di lunghezza. Ma la caratteristica più evidente delle Pilot Whales è senza dubbio la loro testa, sulla quale sbuca un globo enorme (dal quale deriva il loro bellissimo nome scientifico, Globicefali), una sorta di fronte sporgente gigante, che serve loro ad effettuare l’ecolocalizzazione. Un’altra cosa che noterete, se deciderete di osservare meglio questi incredibili animali, è la loro pinna dorsale storta, piegata da un lato come un cappellino da notte, in particolar modo nei maschi. La pinna dorsale sarà anche ciò che vi aiuterà maggiormente a distinguere da distante le Pilot Whales dai delfini.
Per avere un’ulteriore idea di ciò che potreste vedere dal gommone della Biosean, qui la loro pagina Instagram con altre foto e video!
Dopo questo piccolo excursus nella biologia marina, partiamo carichi ed emozionati, scrutando, ancor prima di uscire dal porto, le acque circostanti alla ricerca di qualche balena o delfino.
Il gommone procede inizialmente veloce per arrivare al largo. Una volta arrivati alla giusta distanza, in mezzo ad un nugolo di gabbiani che si lanciano in acqua a caccia di pesci, vediamo i nostri primi cetacei: un gruppo di delfini Bottlenose, piuttosto grande, che scorrazzano allegramente nutrendosi dei numerosi pesci nelle vicinanze. L’idrofono ci fa sentire dei suoni incredibili, schiocchi e fischi allegri e molto forti. Il gommone è a questo punto fermo, a motore spento, un gruppetto di piccoli umani davanti a queste creature festanti che saltano, a tratti, fuori dall’acqua, per poi tornare al loro pasto. Alcuni si avvicinano e passano sotto al gommone, mostrandoci la loro effettiva ed impressionante lunghezza rispetto alle dimensioni dell’imbarcazione.
Continuiamo tutti quanti ad aguzzare la vista in cerca di altri animali, compreso il capitano della barca che, con occhio allenato, individua una Pilot Whale. E’ un maschio adulto e sta dormendo con la testa e la consueta pinna piegata che sbucano dall’acqua. Mentre siamo intenti ad osservarlo da lontano, nel silenzio dell’oceano, sentiamo uno sbuffo dietro di noi. Ci giriamo, ed ecco un’altra Pilot Whale, una femmina questa volta, che si avvicina al gommone sbuffando dal suo sfiatatoio. Dal nulla, ci coglie di sorpresa l’idrofono che comincia a trasmettere una serie di fischi molto forti. Sono richiami. In breve ci appare chiaramente l’intera scena. La femmina non si sta dirigendo verso di noi ma oltre il gommone, verso il maschio addormentato, che sta chiamando probabilmente per svegliarlo dal suo sonno e per andare chissà dove nell’oceano, a fare le loro attività balenesi. Vi assicuro di aver sentito i brividi di emozione scorrermi lungo la schiena, mentre osservavo la femmina di Pilot Whale avvicinarsi lentamente al maschio dormiente, passando sotto al gommone, con in sottofondo soltanto i suoi richiami e lo sbuffo del suo sfiatatoio, vicinissimo a noi.
Mentre il maschio si risveglia lentamente e comincia a rispondere anche lui ai richiami, sentiamo altri sfiatatoi e altri fischi: altre due Pilot Whales si stanno unendo alla coppia. Assistiamo ad una vera e propria riunione di famiglia, con tanto di saluti, e osserviamo il gruppo allontanarsi per chissà dove.
Non facciamo in tempo a riprenderci da quanto visto che un’altra balena sbuca accanto al gommone, letteralmente a distanza di braccio. Lo sfiatatoio anche qui sbuffa, e la balena procede come nulla fosse, lasciandoci allibiti sul nostro gommone.
L’ultimo incontro che vi voglio raccontare è anche il più emozionante. Stanno per finire le due ore di escursione, quando vediamo un piccolo di Pilot Whale che si avvicina al gommone, emettendo fischiettini allegri (qui una parte di video tratta dalle storie Instagram di Biosean).
Video Balene 1
Purtroppo, la pinna dorsale del piccolo ha una forma irregolare, probabilmente si è ferito un qualche modo e sono rimasti i segni. Per il resto, però, sta benissimo. Gira intorno al gommone, curiosissimo, e si ferma esattamente di fronte ad un lato del gommone, guardandoci ed avvicinandosi piano, sempre con i suoi fischietti allegri di accompagnamento. L’associazione con un cucciolo di cane curioso è immediata, e, vi assicuro, per tutti i presenti sulla scena. Persino la biologa, abituata a questo tipo di spettacolo, e il capitano della nave si sciolgono e addirittura mettono le mani in acqua, quasi a volerlo salutare e a giocare con lui. L’interazione è incredibile, al pari di qualsiasi animale domestico. Il piccolo gira nuovamente intorno al gommone per andare sul lato opposto e qui avviene una cosa incredibile. Si gira su un lato sbattendo la coda e la pinna laterale (comportamento tipico dell’interazione giocosa), per poi uscire dall’acqua con la testa e scuoterla, ricordando sempre di più un cagnolino che fa le feste. Il tutto accompagnato dai fischi di saluto chiaramente indirizzati a noi, che rendevano il momento ancora più magico. Abbiamo comunicato con un cucciolo di balena!
E’ una questione di attimi. La madre appare improvvisamente e, senza bisogno di dirgli nulla, lo porta via con sè. Li guardiamo allontanarsi in preda all’emozione.
Il rientro nel porto è bello ma triste, viene quasi voglia di rimanere tutto il giorno in mezzo all’oceano ad interagire con queste creature meravigliose.
Sbarchiamo e, tempo di pranzare, prenotiamo nuovamente per un’altra escursione con loro (tipica nostra mossa moderata) di cui spero di parlarvi in uno dei miei prossimi post!
Vi lascio ora alla vostra immaginazione e al pensiero di questi animali fantastici, sperando possiate venire anche voi qui ad incontrarli almeno una volta nella vita!
P.S.: qui qualche foto scattata durante il mio secondo tour con Biosean!
Video Balene 2
Link utili in questa pagina
Dove prenotare la vostra esperienza di Whale Watching: Biosean
Dove trovare informazioni sulla flora e la fauna dell’isola: tenerifemassostenible.es
Dove guardare fantastiche foto di delfini e balene nelle acque di Tenerife: Biosean Instagram account
Dove informarvi sulle specie di cetacei: International Whaling Commission
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